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L’Italia oltre a essere un Paese celebre per la moda e il buon cibo è anche fonte di ispirazione per il mondo del giardinaggio.

In questi ultimi mesi abbiamo sentito parlare con maggior frequenza di bonus fiscali. La Legge Bilancio ha confermato anche per il 2021 la possibilità di richiedere il bonus verde.

Scopriamo insieme di che cosa si tratta e come fare per richiederlo.

Che cos’è il bonus verde

Quando parliamo di bonus verde intendiamo una detrazione fiscale del 36% delle spese sostenute per la sistemazione di giardini, terrazzi e in generale di aree verdi.

L’agevolazione fiscale deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui si sono sostenute le spese iniziali ed in quelli successivi.

Deve essere calcolata considerando un limite massimo di spesa pari a 5.000 euro per ciascuna unità immobiliare avente uso abitativo.

La detrazione massima che è possibile ottenere è pari a 1.800 euro.

Chi può richiedere il bonus verde

Il bonus verde 2021 non è previsto per gli immobili aventi destinazione diversa da quella abitativa. Quindi negozi e uffici, pertanto, restano esclusi.

In caso di lavoro effettuati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di una professione o un’attività commerciale, la detrazione si riduce della metà.

In linea definitiva, possono usufruire del bonus: i proprietari dell’immobile, un nudo proprietario, chi ha l’usufrutto, un inquilino in affitto, una persona che ha l’immobile in comodato, un ente pubblico o privato, le case popolari.

Le spese ammesse nel bonus verde 2021

Non ci resta che scoprire quali sono le spese ammesse nel bonus verde 2021:

  • Gli impianti di irrigazione;
  • Le sistemazioni di aree verdi scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni;
  • Grandi potature;
  • Riqualificazione prati;
  • Realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
  • Spese di progettazione.

Non sono detraibili con il bonus verde 2021 le spese relative a:

  • La manutenzione ordinaria di giardini già esistenti e con regolarità periodica, non producendo di fatto alcun lavoro innovativo o modificativo;
  • L’acquisto di attrezzature specifiche per la cura del giardino (pale, picconi, tagliaerbe);
  • Gli interventi lavorativi in economia da parte del proprietario (ovvero acquistando i materiali).

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